Proffilo: il serious game di Develop Players è un’unità di misura per gli esperti

Proffilo

Uno storytelling semplice e coinvolgente che riuscirà a profilare le capacità cognitive dei bambini facendoli divertire

Proffilo è il serious game ideato da Develop Player per aiutare i professionisti a stilare una profilazione cognitiva degli studenti.

L’intuizione di creare il gioco nasce da una consapevolezza: ogni persona è diversa dalle altre, ma tra i numerosi profili cognitivi è possibile riscontrarne alcuni con similarità. La letteratura del campo psicologico non è ancora riuscita a concentrare questi profili in macro aree specifiche. Proprio per questo è stato scelto di sviluppare il serious game che, attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (LINK), riesce a profilare lo studente e a inserirlo in cluster di individui analoghi a esso.


Come funziona Proffilo?

Il Serious Game si sviluppa attraverso uno storytelling semplice. Al bambino viene richiesto di vestire i panni di un aiutante di uno scienziato e ultimare la costruzione di un robot. Destreggiandosi tra i vari livelli di gioco, deve riuscire a far acquisire al robot diverse funzioni – come l’utilizzo della parola, i gesti e i movimenti – con lo scopo di renderlo autonomo nelle proprie capacità.

I livelli proposti al bambino rappresentano in realtà dei test di valutazione per le abilità mentali. Attraverso questi vengono analizzate tutte le funzioni cognitive: la percezione visiva, l’attenzione, la memoria, la capacità logica, e il linguaggio.

Ogni gioco è stato sviluppato partendo da quelli che sono gli strumenti generalmente utilizzati dai clinici per comprendere il funzionamento cognitivo di un individuo – spiega Matteo Orsoni, Psicologo, Ricercatore in Machine Learning e sviluppatore del modello di IA alla base Proffilo -. Un esempio è il test per la valutazione della memoria. Durante quest’ultimo il bambino si trova di fronte a uno schermo dove, dopo aver ascoltato dei numeri, dovrà riuscire a scriverli in ordine inverso. Più dimostrerà di riuscire nel gioco, più la lunghezza dei numeri aumenterà, dando modo di capire le sue capacità di memoria e lavoro.”


A cosa serve il gioco?

Proffilo è uno strumento rivolto a un pubblico scolastico e trova tra i docenti i primi destinatari dei suoi risultati. Alla fine del gioco, infatti, questo restituirà il profilo dello studente con indicati i punti di forza e quelli di debolezza. In questo modo l’insegnante sarà in grado di stilare un piano didattico personalizzato (PDP) per stimolare e potenziare le capacità dell’alunno. Il serious game, infatti, rilascia dei consigli utili per la costruzione di strategie didattiche personalizzate.

Oltre ai docenti, Proffilo ha una versione -Pro che può essere utile anche per i clinici. Lo psicologo, il logopedista, il neuropsicologo finanche il pediatra, ai quali sarà richiesta una valutazione riguardo alle capacità del bambino, potranno osservare i risultati generati dal gioco, così da avere uno screening iniziale di aiuto per comprendere le esigenze cliniche e da integrare nelle pratiche riabilitative.

Grazie a degli algoritmi di apprendimento non supervisionato, possiamo con Proffilo raggruppare in gruppi i diversi profili che vengono restituiti dal gioco – spiega Orsoni –. Ancora oggi non esistono strumenti come Proffilo che possano indirizzare i professionisti e i docenti che lavorano con gli studenti con difficoltà di apprendimento. Il gioco mira, quindi, a ottimizzare il tempo di lavoro di clinici e docenti, rendendo divertente il processo valutativo, e migliorando la consapevolezza e le potenzialità degli studenti sperando con questo di migliorare anche la qualità del lavoro di valutazione.”