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I disturbi del neurosviluppo: quanti e quali sono?

I disturbi del neurosviluppo: quanti e quali sono?

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali ha ridefinito i disturbi del neurosviluppo come deficit che accompagnano diverse fasi della vita di un individuo. Ma in cosa consistono?

I disturbi del neurosviluppo si manifestano nelle prime fasi dello sviluppo e prevedono dei deficit funzionali che incidono sul funzionamento personale, sociale, scolastico e lavorativo.

La loro categoria diagnostica è stata recentemente ridefinita nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5): in passato, infatti, si consideravano questi come disturbi tipici esclusivamente dell’infanzia e dell’adolescenza. Oggi, grazie all’evoluzione degli studi scientifici, sappiamo che non è così. Questi persistono infatti per tutta l’esistenza di un individuo, modificandosi nelle loro prestazioni – per questo, può succedere che non vengano riconosciuti.

All’interno dei disturbi di neurosviluppo, inoltre, sono state inserite diverse tipologie di disabilità intellettive come, ad esempio, quelle che determinano problemi nella comunicazione, nella capacità di attenzione o nell’apprendimento.

All’interno di questo genere di disturbi rientrano quindi:


Disabilità intellettive

Secondo il DSM-5 la disabilità intellettiva è “un disturbo con esordio nel periodo dello sviluppo che comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici”.
Questa prevede un deficit delle capacità cognitive generali, come il ragionamento, il problem solving, la pianificazione, il pensiero astratto, la capacità di giudizio, l’apprendimento scolastico e l’apprendimento dell’esperienza. L’individuo con disabilità intellettiva non è quindi autonomo in numerosi aspetti della propria vita quotidiana.


Disturbi specifici dell’apprendimento

I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) hanno un’origine neurobiologica e riguardano specificatamente le abilità scolastiche come la lettura, la scrittura, la matematica nelle sue diverse sfaccettature (il senso del numero, il calcolo, i fatti numerici).


Disturbi della comunicazione

In quest’area ritroviamo disturbi fonetico-fonologico, i disturbi del linguaggio (DSL), della comunicazione sociale pragmatica e il disturbo della fluenza-balbuzie. Questi implicano una difficoltà nella comprensione, nella produzione e uso del linguaggio.


Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

I disturbi di attenzione e iperattività (frequentemente riconosciuti con l’acronimo ADHD) sono disturbi del neurosviluppo caratterizzato da livelli invalidanti di scarsa attenzione e/o impulsività e iperattività eccessive. La disattenzione e la disorganizzazione comportano l’incapacità di mantenere l’attenzione, di curare i dettagli, di seguire le istruzioni e di organizzarsi. L’iperattività-impulsività, invece, comporta un elevato livello di attività e agitazione, come l’incapacità di rimanere seduti o di aspettare.


Disturbo dello spettro autistico

Il disturbo dello spettro autistico è caratterizzato un quadro complesso in cui emergono gravi difficoltà nel linguaggio, nella comunicazione e nell’interazione sociale. Il Disturbo infatti implica una incapacità a stabilire relazioni sociali normali fin dalle prime interazioni con i genitori. I bambini affetti dal disturbo hanno difficoltà nell’interazione in molteplici contesti dovuti anche a un utilizzo del linguaggio anomalo e limitato. Il comportamento tipico del disturbo dello spettrro autistico presenta un repertorio di comportamenti, interessi o attività limitato e ripetitivo.


Disturbi del movimento

I disturbi del movimento comprendono il disturbo dello sviluppo della coordinazione o disprassia, il disturbo da movimento stereotipato e i disturbi da tic. Questi si caratterizzano per un rallentamento motorio o, al contrario, per un eccesso di movimenti, sintomi che si differenziano in base al deficit presente nella persona (di coordinazione, stereotipato o da tic).


Disturbi del neurosviluppo senza specificazione

Si tratta di una categoria che viene applicata alle manifestazioni in cui i sintomi caratteristici predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per qualificare l’individuo all’interno di uno qualsiasi dei disturbi del neurosviluppo. In questo caso, quindi, il clinico sceglie di non specificare un disturbo specifico per l’insufficienza di informazioni che possano condurre a una diagnosi specifica.

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